L’attività artistica è una delle forme più antiche di cura. Da questo processo naturale e spontaneo dell’utilizzo dell’arte come metodo di aiuto, di sviluppo, di guarigione fisica e psichica, e dallo sviluppo successivo della disciplina della psicoanalisi, nasce l’Arteterapia. Essa è una modalità attiva di autoconoscenza ed evoluzione fondata sull’esperienza non verbale dell’uso dei mediatori artistici. Affonda dunque le sue radici sia nel campo dell’arte che in quello della psicologia , ricavando da ambedue meccanismi funzionali al processo terapeutico e costituendo uno spazio intermedio in cui le due discipline si riflettono e si integrano. Il processo creativo dell’attività artistica in un setting adeguato, caratterizzato cioè da professionalità, non giudizio e accoglienza, è salutare nei termini in cio arricchisce la consapevolezza, potenzia la capacità comunicativa, riduce lo stress, permette l’espressione e il riconoscimento delle emozioni, può aiutare nella ricomposizione emotiva, nella risoluzione di conflitti, promuove il recupero e lo sviluppo del nucleo creativo dell’individuo sul piano psicosociale, cognitivo ed affettivo.

 

Sul piano pratico, la realizzazione dei prodotti artistici durante le sessioni di arte terapia, non hanno nessuna finalità estetica o tecnica; la loro valenza è quella invece di dare forma a qualche processo interiore, o esprimere qualche emozione, dando forma alle istanze dell’inconscio e mettendo in relazione la persona con se stesso e con l’altro. La finalità del lavoro arteterapeutico, a prescindere dal mediatore utilizzato (che sia esso visivo come pittura, disegno, collage o multimediale come foto, video, applicazioni per smartphone, oppure performativo come il teatro o sonoro come la musica o tattile come l’uso di creta) è quello di valorizzare la creatività e il potenziale trasformativo di cui ciascun essere umano è naturalmente provvisto, considerando che il processo creativo permette l’integrazione tra conscio e inconscio, coinvolgendo l’esperienza individuale in modo totale.

Arteterapia e Mindfulness sono per molti aspetti complementari e si completano a vicenda. Dove la Mindfulness aiuta ad essere radicati nel momento presente senza giudizio, la creazione artistica permette di dare espressione a ciò che c’è in quel momento stesso. Per questo ci sembra essere la cornice ideale per le artiterapie capace di offrire sia contenimento emotivo sia libertà di espressione

 

La traduzione della vita mentale interiore in una forma tangibile è un segno distintivo delle artiterapie. Ma quando l’arte è accoppiata con la consapevolezza meditativa aiuta le persone ad accedere ai vissuti emotivi in modo più aperto, abbandonando la logica ordinaria o le difese dell’ego. Da uno stato psicologicamente sicuro sarà più facile contattare e dare spazio a emozioni, sensazioni, immagini spesso difficili da esprimere solo con le parole. Le abilità cognitive della mindfulness come l’accettazione, il decentramento, la flessibilità psicologica ci consentono di accogliere emozioni, sensazioni, pensieri così come sono, senza combatterli e senza farci per sopraffare.

La Mindfulness è una pratica che porta l’attenzione al momento presente con accettazione e senza giudizi Ogni forma di espressione artistica offre l’opportunità sia di contattare il proprio Sé osservante, testimone interno dei processi espressivi, e di essere completamente allo stesso tempo assorbito nell’esperienza del momento presente. E’ il caso dell’artista coinvolto nel processo di creazione in uno stato di flusso ovvero di un senso di essere immerso nel processo, fuori dal tempo lineare, fuso con l’esperienza artistica che lo coinvolge nel momento presente.

 

A volte succede che l’artista indietreggia dal quadro, dalla scultura o da qualsiasi altra forma artistica per osservarla, per valutare l’equilibrio estetico, decidere cosa è necessario colore forma e così via. Questo processo di essere contemporaneamente coinvolto nell’esperienza e di esserne testimone, di essere simultaneamente nell’esperienza e fuori di essa è presente in ogni forma espressiva e ci aiuta a diventare più capaci di accettare l’esperienza interna coltivando contemporaneamente la compassione verso se stessi e verso gli altri.

Un altro aspetto interessante del connubbio tra mindfulness e arteterapia è relativo alla modalità di funzionamento della mente. Negli ultimi anni gli scienziati hanno scoperto che praticare determinate forme di meditazione consapevole per dieci o venti minuti al giorno può migliorare la creatività, il problem-solving e il processo decisionale. La creatività è caratterizzata dalla capacità di percepire il mondo in modi nuovi, di trovare schemi nascosti, di creare connessioni tra fenomeni apparentemente non correlati e di generare

E’ associata a due stili di pensiero. Il pensiero convergente è normalmente logico, razionale, deduttivo. Enfatizza velocità, accuratezza e logica e si focalizza sul riutilizzo di informazioni già esistenti attraverso procedure consolidate. Il pensiero divergente è spontaneo e libero. Si trova dietro le forme di creatività “più pure” e in molti modi è la vera, il classico “Aha!”. Un alto quoziente intellettivo da solo non garantisce la creatività. Invece caratteristiche che promuovono questo modo di pensare si trovano comunemente tra le persone con tratti di personalità come anticonformismo, curiosità, disponibilità a correre rischi, perseveranza e resilienza. Il pensiero creativo spesso coinvolge sia il pensiero convergente che il pensiero divergente. Nessuno dei due è “migliore” o “peggiore” dell’altro, e ognuno ha le sue qualità. Gli esperimenti hanno dimostrato che la mindfulness aumenta la creatività in gran parte aumentando il pensiero divergente, ma anche contribuendo allo sviluppo delle qualità associate al pensiero. La memoria di lavoro, la chiarezza di pensiero la forza d’animo e la capacità di recupero sono tutte potenziate dalla mindfulness e sono caratteristiche importanti del pensiero convergente. Il benessere indotto dalle pratiche mindful attraverso la riduzione dello stress, dell’ansia, e dei sintomi depressivi supporta sia il pensiero convergente che divergente e quindi i processi creativi.

La mindfulness è inoltre efficace nel ridurre le distorsioni cognitive. L’evoluzione ci ha dato un cervello che di solito ci induce a sopravvalutare le minacce e a sottovalutare ricompense e opportunità. Questo pregiudizio intrinseco al pensiero negativo tende a farci vedere minacce ovunque e a notare i difetti in ogni cosa. E non importa se queste minacce sono reali o immaginate. Dopotutto, in termini evolutivi è molto meglio assumere sempre il peggio – anche se spesso ci sbagliamo

Questa tendenza a vedere negativo lascia una persistente paura di fallire e di non essere abbastanza bravi, una eccessiva vigilanza e una tendenza all’evitamento. Il sistema di attacco/fuga può essere spesso iperattivato per prevenire minacce facendoci sentire diffidenti, impauriti e ipervigilanti. Ciò ci porta a guardare i pensieri come “solidi” e “reali” invece di vederli come “eventi mentali” che spesso rappresentano il mondo in modo distorto.

Quando ci sentiamo al sicuro, è più facile guardare verso l’esterno con apertura e curiosità. Ciò consente alla mente di esplorare il mondo per cercare nuove idee interessanti, con maggiore apertura e flessibilità mentale abbandonando gli automatismi che spesso ci precludono la possibilità di sperimentare il nuovo.

Siamo spesso guidati dal pilota automatico piuttosto che da scelta consapevoli. Le abitudini possono iniziare ad automatizzare la propria intera vita erodendo la creatività.

 

Le abitudini hanno infatti la loro utilità ma sono molto un’arma a doppio taglio. Da un lato, permettono alla mente di delegare le questioni di routine al proprio “autopilota”, in modo che possiamo concentrarci sulle cose più importanti. D’altra parte, possono bloccare i modi in cui ci avviciniamo al mondo e pensiamo a idee e problemi. Quando si tratta di affrontare i problemi, i modi di pensare abituali possono rendere molto difficile cercare soluzioni innovative. La consapevolezza cosciente promossa dalla Mindfulness consente di vedere quanta parte della vita è controllata dall’autopilota incoraggiando a rompere quelle abitudini che ti costringono a pensare seguendo le stesse vecchie linee guida di sempre.

La modalità Mindful di essere della mente è un modo diverso di conoscere e “comprendere” il mondo. Rimette in contatto con i propri sensi, ama la novità e spinge ad esplorare e accogliere l’inaspettato. rimanendo resiliente alle battute d’arresto e ai “fallimenti”. Ammorbidisce il commento costante del nostro critico interno sul mondo. È più intuitiva, sensoriale, ‘sfocata’, manca di confini netti ed è capace di gestire sfumature e complessità. Incoraggia a fare balzi intuitivi e aiuta le idee creative a superare il rumore di fondo e il chiacchiericcio della propria mente.

La Mindfulness accetta il mondo così com’è proprio ora. Ed è anche un’accettazione che le cose sono impermanenti e che potrebbero presto cambiare. Questo migliora il proprio senso della prospettiva, allarga gli orizzonti mentali e quindi scioglie l’ansia, lo stress e l’infelicità. Questi stati mentali positivi incoraggiano la creatività a prosperare.